Il Parco "Giuseppe Medici"
 

 

L'illustre sassolese

Giuseppe Medici nasce a Sassuolo nel 1907.

Docente presso le università di Bologna, Perugia, Torino, Napoli, Roma, nel 1947 ha fatto parte della delegazione italiana per il Piano Marshall.

 Eletto Senatore della Repubblica Italiana per 6 volte, ha ricoperto l'incarico di Ministro del Governo Italiano per ben 11 volte. Sette i Dicasteri che ha diretto: due volte all'agricoltura, due volte al tesoro, due volte al bilancio, una volta alla pubblica istruzione, una volta riforma pubblica amministrazione, una volta all'industria e al commercio, due volte agli esteri. E' stato due volte presidente della Montedison e dell'I.M.E.A.; nel 1974 ha presieduto a Roma la conferenza mondiale per l'alimentazione, sotto gli auspici dell'ONU.      L'Accademia Nazionale dell'Agricoltura, di cui Medici fu presidente dal 1960 al 1994, lo ha commemorato a fine febbraio del 2002.

    Diversi i testi da lui pubblicati ed ancor oggi usati per gli studi universitari. Ha tenuto conferenze e lezioni in tutto il mondo presso le più importanti università inglesi, in USA, in Russia, in Francia, in Cina, in Belgio, in Austria, in India.

     Il 27 settembre 2002, il Comune di Sassuolo gli ha dedicato il parco di Montegibbio, alla presenza del Presidente della Camera Pierferdinando Casini.

  

 

 Il parco di Montegibbio e le aree boscate limitrofe sono importanti sia sul piano paesaggistico che su quello ecologico-naturalistico.

Per la città di Sassuolo in particolare, costituisce un' importante possibilità di contatto con un suggestivo paesaggio collinare, raggiungibile in pochi minuti di macchina dal centro storico.

Dall'alta pianura dove si sviluppa la città, una serie di tornanti conducono velocemente ai quattrocento metri del parco dove sorge il castello.

Questa significativa differenza altimetrica determina una variazione climatica. Più correttamente si parla di variazione microclimatica, poiché le dimensioni territoriali considerate sono su scala ridotta.

Le caratteristiche microclimatiche della collina, unitamente a quelle pedologiche e idrologiche, determinano un quadro ecologico che si differenzia nettamente da quello della vicina pianura.


Le specie vegetali e animali che popolano le aree del parco e più in generale il paesaggio collinare, sono trattate nel capitolo dedicato all'inquadramento ambientale. 

Di seguito si riportano alcune considerazioni sulle caratteristiche specifiche delle aree che costituiscono il parco dedicato all'illustre sassolese. 
Gran parte della loro superficie è ricoperta da bosco. In particolare si tratta, sul piano selvicolturale, di cedui invecchiati inquadrabili nella tipologia forestale del querco carpineto mesotermofilo, dove la quercia è la Roverella. 

In tale contesto spicca per importanza la presenza del Pino Silvestre, con alcuni esemplari di particolare pregio ornamentale.

 A lungo si dovrebbe parlare delle caratteristiche di questa specie e dell' importanza che la sua presenza riveste sul piano ecologico e paesaggistico.

Tuttavia ci limitiamo a sottolineare che allo stato attuale, la mancanza di una gestione selvicolturale dei boschi determina condizioni estremamente negative per la specie, che da tempo ha smesso di rinnovarsi.

Specie vegetale eliofila, il Pino Silvestre si trova infatti sopraffatto dalla veloce crescita del ceduo, che non viene governato ormai da decenni.

Nelle zone in prossimità del castello troviamo alcuni esemplari di Quercus pubescens (Roverella) di particolare pregio ornamentale, che hanno in parte riconquistato l'indispensabile spazio vitale in seguito all' abbattimento di alcuni vecchi esemplari di Picea abies, colpiti da patologie fungine al termine del loro periodo di permanenza.

Giuseppe Medici era laureato in Agraria.  Uomo concreto oltre che di straordinaria competenza scientifica, se oggi potesse esprimersi sul parco di Montegibbio lo farebbe innanzitutto da tecnico, attivandosi concretamente affinché

 si cominci a recuperare l'area sul piano ecologico-selvilcolturale, prima che diventi sempre più difficile e oneroso. Gli avrebbe fatto certamente grande piacere sapere che un giorno quel parco da lui spesso frequentato avrebbe recato il suo nome.


   Questo tuttavia deve costituire la consapevolezza e lo stimolo per la cittadinanza sassolese che occorrono interventi concreti. 

Tali interventi dovrebbero essere supportati da un progetto da realizzare per gradi che si completi con l'elaborazione di un piano di gestione.

Il piano per la gestione del parco è lo strumento indispensabile che ne garantisce la sopravvivenza e di cui si avvolgono tutti i parchi correttamente gestiti. 

 

 

Ringraziamo per la realizzazione di questa pagina il Dr. Paolo Gatti Dr. forestale e Architetto del paesaggio