Più dei rinvenimenti
archeologici, è la toponomastica che documenta la presenza di antichi
popoli nel territorio di Montegibbio. |

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Il Rio e la località Valleurbana
richiamano gli Urbanates, tribù ligure nominata da Plinio,
mentre il nome del torrente Chianca deriva dall'etrusco Clana,
"fiume stagnante". |
Dell'epoca romana si conserva la
testimonianza di un fenomeno accaduto nel 91 a.C. infatti Plinio
il vecchio racconta che "avvenne un
portento grande nell'agro modenese, imperocché due monti fra lor
s'accozzarono rimbalzando con forte fragore e a vicenda scostandosi, e di
mezzo ad essi, benché di giorno, si vide fiamme e fumo levarsi al
cielo". L'apocalittica
descrizione si riferisce probabilmente all'attività eruttiva della famosa
"Salsa" di Montegibbio estintasi all'inizio del Novecento. |

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I l
nome Montegibbio sembra derivare dal latino Mons Gibbus o Gibulus vale
a dire Monte gobbo in riferimento
all'altura sulla quale sorge il castello. La prima citazione del castello di
Montegibbio si ha in un documento
dell'anno 980 col quale l'Imperatore Ottone II conferma ai Canonici della
Cattedrale di Parma il Castellum di Monte Gibuli. |

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Nel 996 Ottone
III
riconferma in un diploma tali possedimenti.
Anche la Chiesa Modenese ha
posseduto
dei territori in questi luoghi, infatti con un atto datato 1005 essa concede
in enfiteusi alcune terre che detiene in località Monte Gebi, ma godevano
di diritti di proprietà anche l'Abbazia di Nonantola, la Chiesa di
Ganaceto e l'Abbazia di Frasinoro. |
Nel 1027 i Canonici di Parma concessero in
"precaria" metà del Castello e della Cappella ad un certo Livaldo del fu
Livaldo, in seguito cedettero in permuta a Bonifacio di Toscana vari beni |

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nella valle del Secchia tra i
quali anche il Castello di Montegibbio .
Egli lo trasferì in eredità alla figlia Contessa Matilde di
Canossa che lo utilizzò in quanto di grande importanza strategica |
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Al principio del 1300 il Castello passa ai
Nobili feudatari di Sassuolo i Della Rosa di fazione guelfa e perciò in
guerra con il governatore ghibellino di Modena, per questo utilizzarono il
castello a scopo di difesa e proprio nel 1321 lo rinforzarono dotandolo di
nuove mura e di un profondo fossato. |
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Nel 1325 però i ghibellini
riuscirono ad assediare il fortilizio con all'interno i suddetti signori, e
ottenuta la resa distrussero completamente il castello. L'anno seguente i
Della Rosa riuscirono a riconquistare i territori e a ricostruire il
Castello ma imposero tali e tante vessazioni che gli abitanti di
Montegibbio nel 1375 si ribellarono e si assoggettarono agli
Estensi. |
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Negli anni che seguirono gli
Estensi lo infeudarono dapprima ai Baggi poi ai Giglioli in seguito venne
costituita la Podesteria di Sassuolo che comprendeva anche il comune
autonomo di Montegibbio. |
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Nel 1499 è affidato alla famiglia dei Pio,
la quale comandò, con vari periodi di relativa pace e prosperità,
per circa un secolo su tutto il territorio Sassolese. Nota dolente per il
castello, in questo periodo di calma, fu il terribile
terremoto del 1501 che compromise pesantemente le strutture. |

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Rovina piuttosto che salda Roccaforte dei Pio, quando gli Estensi, ormai a Modena, si riappropriarono
del territorio Sassolese, per rimpinguare le loro casse, staccarono il
castello da Sassuolo, lo elessero a Marchesato e lo vendettero per una
cospicua somma al Conte modenese Boschetti che provvide così a costruire
e a restaurare gli edifici destinandolo a luogo di villeggiatura e di
caccia. |
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Estinta la famiglia
Boschetti il castello viene, nuovamente ceduto in feudo, a Ottaviano
Spolverini di Verona e vi rimane fino all'estinzione di questa
famiglia nel 1762. |

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Tra il 1767 e il 1797, anno di abolizione dei
feudi, è possedimento dei Canonici nobili ferraresi poi passa alla
famiglia Nanni e dopo l'unità d'Italia venne acquistato da Giuseppe
Borsari di Finale Emilia che, alla moda del tempo, ampliò il bosco e
avviò la ristrutturazione del castello in stile prevalentemente
neo-medioevale per soggiornarvi d'estate.
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Anche le decorazioni interne e
l'arredo scelto denotano quel gusto per l'antico così importante per
l'epoca. |

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